LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Giampaolo Giampaoli
|
||||
In te
In te riscopro la mia energia, forza da non confondere con gesta ribelli, mai compiute. Promesse si consolidano, crescono inesorabili, disattenderle non mi sarà concesso. In te vorrei affrontare i timori per selezionare il passato, molteplice nei suoi volti, per donarti solo i volti che desidero concedermi.
Il potere della poesia
Raccontare la realtà nei versi; un gioco, se ne sono capace voglio dedicarlo a te, per rispetto al tuo risentimento, per le fatiche della tua mente riversate nelle braccia stanche a costruire la tua realtà, aspirazione si compie in parte, ma nel tuo cuore restano ferite da sanare. Le guarirei per saperti disteso nell’abbandono. Ti regalerei il bene, pregio estraneo al pensiero comune, te lo darei per la nostra lieve amicizia, posta nei rituali consoni all’uomo retorico, ma lo farei senza esitare e ti chiederei se ha un valore questo stimolo di civiltà, emozione da provare, spartire con l’uomo retorico degno di versi capaci di sedare lo spirito irruento, alla sera, quando la varietà dei poeti riflette sotto gli ultimi respiri del giorno.
Stefano
Cullato dall’attesa, cellula cresciuta nel corpo amato, il pensiero di te scalda il flusso del mio sangue, freddo nel quotidiano succedersi degli eventi. Sogni, ti svegli ribelle costretto nel grembo, prigione inconsapevole del ciclo della materia, si plasma lenta e senza traumi, assume l’originalità della tua figura celata. E mentre prende forma la concezione della tua esistenza nella mia mente confusa i fantasmi si librano, pause senza limiti di tempo; i fantasmi portano domande a cui non vorrei più concedere turbate risposte.
Pochi versi
La brevità della poesia appaga i sentimenti, profondi padroni dell’anima chiedono di esprimersi. Pochi versi per narrare il piacere, il rimorso, che non consentono al cuore di abbandonarsi a se stesso, simili sono nel logorare, impietosi nella loro intensità. La brevità della poesia mi concede la pace se dipingo con le parole la tempesta dentro di me.
Insieme
Il tuo viso immerso nel sonno, lo guardo e ho piacere dei suoi lineamenti severi nel delineare la tua bellezza. Il tuo corpo lo avverto vicino, lo accolgo nell’intimità tra desideri e rimpianti. La mente nel dormiveglia si difende da impetuosi aggressori, esaltano la coscienza, li avverto nel carattere di pensieri reconditi, ma il tuo respiro mi invita al riposo dettato da un corpo senza energia, provato dalla nostra esistenza unica nell’unione fisica, nel bisogno di compenetrarsi anche nel sonno.
Ritorno
Parole sofferte nella timida falsità della tua voce umiliata, tu la detesti nel sottoporla a ridicoli rituali sonori ripetuti nel trascorrere delle stagioni gettate, sprecate. Sei tornata per scuotere le mie giornate per te retoriche, senza bagliori nella speranza, vana hai chiamato per riesumare la gioventù che ho voluto offuscare; il calore che avevi preso disonesta era gelo da cui l’estate della vita mi ha scaldato. Sei tornata per sentire il gelo che ho nel petto per te, è vano sperare di scioglierlo.
|
|